lunedì 28 dicembre 2009

S'io fossi astronomo...(*)

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Dopo i pranzi pantagruelici di Natale, ci si avvia, molto più appensantiti da tortellini e panettoni, verso l'ultimo dell'anno. È questo il periodo in cui si fanno i bilanci di fine anno: i giornali e telegiornali si riempiono di servizi sulle cose più importanti o più strane capitate nel 2009 e gli oroscopi si sbizzarriscono in benevole previsioni per un anno migliore di quello appena trascorso (mai che ti dicano che sarà un anno peggiore...).

Non ho alcuna intenzione di mettermi a fare bilanci, di stare a crogiolarmi nei bei ricordi di un anno ormai passato o nella malinconia degli eventi più tristi. Vorrei invece che pensassimo al 2010 e vorrei lanciare un mini-concorso per tutti i nostri lettori (che spero siano più dei 4 o 5 che redigono questo blog...). Vorrei chiedere a ciascuno di voi che vi aspettate dal 2010, in termini di ricerche astronomiche, ovviamente (evitare quindi letterine tipo: "vorrei essere tanto buono"). Secondo voi, quali saranno le scoperte che si potranno verificare nel 2010? Oppure, ci saranno settori di ricerca che si esauriranno o altri che si apriranno? Se foste astronomi o astrofisici, dove puntereste le vostre risorse?

Scrivete le vostre opinioni nello spazio dedicato ai commenti per questo post e poi provvederemo a stilare una classifica. Non si vince niente, non ci sono ricchi premi e cotillons. Ma magari si passeranno cinque minuti pensando al domani, invece che essere travolti dalla consueta orgia di amarcord...

(*) Ovviamente è un'omaggio al poeta Cecco Angiolieri.

Aggiornamento 31/12/2009
Ecco i temi proposti sino a ora (in ordine alfabetico con i voti di fianco):

Grande Cometa (1)
LHC (1)
Luna (1)
Materia Oscura (1)
Modello Unificato AGN (1)
Quantum Gravity (1)
Vuoto (1)

Forza! Proponete nuovi temi o votate questi!
Buon 2010!!!

venerdì 25 dicembre 2009

Storie di Astronomi: Johann Georg Palitzsch, una passione sfrenata per il cielo

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E' il 1758, è il giorno di Natale. Il cielo della Sassonia promette bene quella sera ed un agricoltore di 35 anni prepara il suo telescopio per le sue osservazioni del cielo, uno strumento con una focale di circa 2,4 m tipo il nostro telescopio di Monteromano. Non passa molto tempo che una debole luce diffusa viene colta dagli occhi attenti di Joahnn: il suo cuore batte forte, sapeva cosa stava cercando. E' una cometa, ma non una cometa qualsiasi, è la cometa passata nel 1682, e ancor prima nel 1607 e così via nella storia, sempre ad intervalli di 76 anni. E' proprio la Cometa di Halley, quella che noi chiamiamo P/1, la prima cometa di cui noi abbiamo capito la periodicità, e che Johann Georg Palitzsch riusci a vedere per primo al suo ritorno predetto qualche anno prima da Sir Edmund Halley. (nella foto la cometa di Halley al passaggio del 1910)

Quando si dice la passione! Johann Georg Palitzsch era follemente innamorato dell'Astronomia, ma il padre (adottivo) non ne volle sapere delle sue richieste di studiare gli oggetti della sua passione: Johann doveva diventare un agricoltore, e così fu. Il ragazzo però continuò a studiare in segreto la disciplina che tanto amava, compresa la lingua del latino, anche se l'eredità della fattoria di famiglia gli assorbiva gran parte del suo tempo disponibile.
Johann Georg Palitzsch si dimostrò comunque osservatore attento, scopriì in modo indipendente addirittura la variabilità di Algol, anche se la natura variabile della Beta del Perseo era stata individuata dal Montani più di un secolo prima. Ma la cosa dimostra la grande cura con la quale Johann osservava il cielo.

Ma la sua immortalità rimarrà per sempre legata al ritorno della cometa di Halley! Nel 1705 il grande astronomo britannico aveva predetto per 1759 il ritorno di una grande cometa: Edmund Halley aveva compreso che il passaggio nella storia di varie cometa poteva essere in realtà il ritorno di uno stesso astro chiomato, che con periodo regolare veniva a fare visita alle zone più interne del sistema solare. Purtroppo Halley non potè vedere che aveva avuto ragione, l'astronomia spesso è severa, con i suoi lunghi tempi rispetto allo soffio di vita che ci è concesso. Però anche senza più Halley il mondo dell'astronomia era in attesa di questo ipotetico ritorno, e a Palizscth va il merito di essere stato pronto a cogliere questa grande opportunità. La cometa in effetti era in leggero anticipo rispetto alle previsioni di Hally, dato che l'astronomo britannico non aveva bene considerato alcune azioni di disturbo gravitazionale sulla cometa, indotte dal pianeta Giove.

In seguito Palitzsch fu chiamato alla corte del principe elettore di Sassonia per insegnare astronomia al giovane principe Federico Augusto III. Oltre l'astronomia, studiò con profitto la botanica, e contribuì all'introduzione della patata come alimento comune in Sassonia. Usò tra i primi anche i microscopi per gli studi biologici, e introdusse il parafulmine in Sassonia. Davvero una vita dedicata alla Scienza, disciplina che riuscì a coltivare nonostante le difficoltà iniziali. Lo ricordiamo oggi come uno dei pionieri dell'astronomia amatoriale, di cui ne condividiamo lo spirito e ne riconosciamo l'importanza per lo studio e la divulgazione del sapere scientifico nel mondo. (nella foto la cometa di Halley al suo ultimo passaggio, nel 1986)

Per andare là dove nessun uomo è mai stato prima!

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(Immagini delle 3 galassie candidate a z=10. Da Bouwens et al., arXiv:0912.4263)

Mentre qui ci affanniamo per qualche centimetro di neve -- come se non fosse mai nevicato in Italia -- ci giunge notizia di una straordinaria scoperta effettuata per mezzo di Hubble Space Telescope (HST) da un team internazionale di ricercatori. Si tratta della scoperta di tre galassie a redshift (z) circa 10! E' il record assoluto di distanza, che supera anche il GRB dello scorso aprile a z=8.2, a soli 450 milioni di anni dal Big Bang!

L'immagine (vedi sopra), ottenuta nell'ambito del programma Hubble Deep Field 09, mostra tre galassie con magnitudine H circa 29 (un filtro infrarosso). Non è un'immagine bella, spettacolare, colorata, ma è ricca di significato scientifico, perché ci porta in un'epoca mai osservata prima. Infatti, si pensa che qualche centinaio di anni dopo il Big Bang, l'Universo si sia raffreddato formando atomi neutri. Questi atomi si sono addensati in nubi che hanno poi originato le stelle e quindi le galassie; in alternativa, singolarità spaziotemporali (buchi neri) create dalle collisioni di onde gravitazionali sviluppate dal Big Bang, hanno costituito la necessaria attrazione gravitazionale per creare galassie e quindi le stelle. Qualunque sia l'ipotesi, si pensa che a circa z=11, ovvero 13.244 miliardi di anni fa, quando l'Universo aveva appena 420 milioni di anni, le prime stelle e/o i primi quasar si siano accesi, e la radiazione emessa ha ionizzato gli atomi (epoca della re-ionizzazione).

Fino a oggi non è mai stato possibile osservare sorgenti cosmiche a z = 11, che rimane un passo fondamentale per verificare la validità delle teorie cosmologiche. La scoperta riportata da Bouwens et al. (in pubblicazione su Nature; qui c'è un preprint) si avvicina terribilmente al periodo interessato e ci porta a soli 30 milioni di anni dalla reionizzazione. Un niente, se si tiene conto dei possibili errori di misura. Gli scienziati hanno trovato 3 galassie, che secondo i modelli attuali, confermano l'importanza di queste strutture nel fornire radiazione ultravioletta necessaria per la reionizzazione e, inoltre, stabilisce che le galassie devono essersi formare in epoca anteriore a z = 10. Questo facilita l'ipotesi di una formazione dovuta alla singolarità (top-bottom) e non a un'aggregazione di stelle formatesi prima (bottom-top). Infatti, per quest'ultima ipotesi non c'è tempo sufficiente dal Big Bang. Quale sia il tipo di galassie scoperte da Bouwens non è possibile stabilirlo con la strumentazione attuale, per cui si spera che ci riesca il successore di HST, il James Webb Space Telescope.

martedì 22 dicembre 2009

Neve anche a Merate...

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Anche qui a Merate aveva fatto un po' di neve nei giorni scorsi, ma la nevicata iniziata ieri circa all'ora di pranzo e proseguita tutta la notte è stata bella abbondante... Ecco come si presenta l'Osservatorio stamattina. Non ho osato avventurarmi in cima alla collina per vedere le cupole, dato il mezzo metro di neve... E putroppo una lieve foschia impedisce di vederle dalla zona uffici. Se ne intravede una, nella foto centrale, sulla destra.

lunedì 21 dicembre 2009

Il Solstizio d'Inverno - La ruota del mondo gira...

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Oggi 21 dicembre, alle ore 18e47 tempo locale, il Sole è al Solstizio d'Inverno. Nel suo passaggio al meridiano locale quindi raggiunge la minima altezza sopra l'orizzonte di tutto l'anno e da domani le ore di luce torneranno ad aumentare... anche se per i primi giorni in maniera impercettibile (pochi secondi).
Nell'antichità il solstizio d'Inverno era un'importante festività e le celebrazioni si prolungavano per alcuni giorni. Nella tradizione germanica era denominata Yule, ovvero ruota (wheel), la ruota dell'anno. Il re oscuro si trasforma nella luce bambina; è la ruota del mondo che gira una volta ancora...
Dalle nostre parti c'è ancora la credenza che il giorno più corto sia il 13 dicembre, Santa Lucia ("Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia" recita il detto). In realtà così non è, però le tradizioni popolari hanno sempre un fondo di verità. Questo detto si è probabilmente affermato nel 1200 quando il solstizio d'Inverno cadeva attorno al 13 dicembre del calendario giuliano. Poi nel 1582 papa Gregorio XIII soppresse 10 giorni per fare in modo che l'equinozio di Primavera cadesse nuovamente il 21 marzo, per cui anche il solstizio d'Inverno spostò la sua data in avanti di 10 giorni.
A questo va aggiunto il fatto che, a causa dei moti della Terra attorno al Sole, la levata ritardata e il tramonto anticipato del Sole non avvengono contemporaneamente nello stesso giorno, sia al solstizio d'Inverno che in quello d'Estate. Nello specifico, alle nostre latitudini, dove questo fenomeno viene amplificato, il giorno in cui il Sole tramonta prima è il 10 dicembre (alle ore 16e34 tempo locale), mentre il giorno in cui sorge più tardi è il 2 gennaio (alle ore 7e48 tempo locale). Oggi il Sole sorge alle ore 7e45 e tramonta alle ore 16e37, rimanendo in cielo quindi 8 ore e 52 minuti appena.
Un' ultima annotazione: come due giorni dopo il solstizio d'Estate viene celebrato San Giovanni Battista, così due giorni dopo Natale viene celebrato San Giovanni Evangelista (vedi post del 21 giugno).
Vedere anche: http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap071222.html

sabato 19 dicembre 2009

venerdì 18 dicembre 2009

Monteromano, il fascino dell'inverno

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In attesa della nuova neve di stanotte e domani, oggi ho fatto un RAID rapido a Monteromano, per recuperare dell'attrezzatura che mi serviva. Ovviamente ho fatto un salto all'osservatorio per vedere come stava.... e l'ho trovato in ottima forma!

Vi allego alcuni miei scatti, chissà poi domani come sarà cambiato il paesaggio con altra neve!

Enrico














giovedì 17 dicembre 2009

Una bella survey ottica

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Axel Mellinger, A Color All-Sky Panorama Image of the Milky Way, Publ. Astron. Soc. Pacific 121, 1180-1187 (2009).


Vi segnalo questo sito:

http://home.arcor.de/axel.mellinger/

realizzato da Axel Mellinger, che ha effettuato una all-sky survey con oltre 3000 scatti su fotocamera CCD tra il Sud Africa, Texas e Michigan nel periodo 2007-2009. Direi che i risultati sono ottimi!

domenica 13 dicembre 2009

Orsa Maggiore: confermato che anche Alcor è una stella doppia!

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A volte i telescopi "storici" e un po' vetusti possono ancora dare soddisfazioni! Ma vediamo un attimo di riassumere cosa sapevamo di Alcor e Mizar fino a qualche mese fa: Alcor è una delle stelle più famose del cielo, per lo meno durante le serate pubbliche e gli "Star Party" viene sempre indicata come la compagna di Mizar, decisamente più luminosa,ed era la stellina utilizzata nell'antichità come rudimentale esame della vista: erano il "cavallo" e il suo "cavaliere" nel mondo arabo, e solo chi riusciva a vedere il cavaliere, Alcor per l'appunto, poteva avere requisiti minimi visivi per essere una sentinella efficace.

Se in passato si pensava che il sistema Alcor-Mizar fosse una doppia prospettica, oggia sappiamo che invece le due stelle sono legate dal punto di vista gravitazionale e probabilmente il periodo di rivoluzione di Alcor è di circa 700.000 - 800.000 anni!
Visto al telescopio lo scenario cambia ulteriormente: il sistema Mizar-Alcor è in realtà molto più complesso, con la principale Mizar chiaramente sdoppiata in due componenti. Oggi si sa che le due stelle (A e B) possiedono un periodo di rivoluzione di circa 2.000 anni. Allo spettroscopio Mizar risulta in realtà un oggeto ancora più affascinante, dato che la danza delle sue righe spettrali indica che devono esistere in realtà ben 4 stelle legate tra loro gravitazionalmente. La scoperta fu la prima del genere, e fu opera del celebre astronomo americano Pickering che scoprì il primo sistema binario allo spettroscopio nel 1889.

Sappiamo oggi che Mizar A e la sua compagna "invisibile" sono circa 35 volte più luminose del sole e le due stelle orbitano in tempi rapidissimi, circa 20 giorni nel caso di Mizar A, sei mesi per le compagne di Mizar B. L'uso delle virgolette è doveroso: dopo 107 anni dall'annuncio di Pickering nel 1996 fu fotografata con una tecnica di interferometria la compagna di Mizar A.
Quindi il sistema in totale presentava 5 stelle, 6 considerando la presenza di Sidus Ludoviciana, stellina che in realtà sempre slegata dal gruppo, anche se fa bella presenza nelle osservazioni telescopiche, a circa metà distanza tra Mizar e Alcor.

Oggi però è diventata notizia ufficiale: il sistema è davvero sestuplo, anche Alcor è una stella doppia!
La notizia circolava da qualche mese: il 16 marzo 2009 utilizzando il famoso telescopio di Monte Palomar, con lo specchio principale del diametro di 5 m (ed ottiche adattive, lavorando nel vicino infrarosso), l'astronomo Neil Zimmerman con il collegaBen Oppenheimer videro questa piccola stella nei pressi di Alcor. Il dubbio rimaneva, poteva essere una minuscola stella di campo, più lontana in realtà. Osservazioni condotte in seguito, e confermate dalla pubblicazione in uscita sull'Astrophysical Journal confermano uno spostamento, seppur minimo (0,034 secondi d'arco!), sancendo che Alcor B è proprio una doppia fisica del celebre "cavaliere", tra l'altro una stella rossa, di tipo spettrale M.
Tenendo conto che Alcor e Mizar furono osservate anche da Galileo, è bello sottolineare questa coincidenza, il fatto che questa scoperta va a completare le nostre conoscenze su questo sistema multiplo esattamente a 400 anni dal primo utilizzo del telescopio. Un modo perfetto per celebrare l'Anno Internazionale dell'Astronomia!

giovedì 10 dicembre 2009

Domani sera al Liceo Scientifico di lugo in scena le Galassie Attive

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Grande attesa per la video conferenza di Luigi Foschini che in diretta dall'Osservatorio Astronomico di Brera ci parlerà delle ultime scoperte nel campo delle Galassie Attive, materia in cui Luigi ha dimostrato una padronanza d'eccellenza, a livello internazionale!

L'ingresso è gratuito, siete tutti invitati all'Aula Magna del Liceo Scientifico di Lugo, venerdì11 dicembre con inizio alle ore 20:45. Nella foto la locandina.

martedì 8 dicembre 2009

Hubble ci regala un nuovo Deep Field, nel vicino infrarosso

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L'Hubble Space Telescope ha rilasciato l'immagine più profonda dell'universo mai catturata nella banda del vicino infrarosso. Gli oggetti più deboli nell'immagine, quelli con la luce arrossata, sono galassie che si sono formate 600 milioni anni dopo il Big Bang, ed hanno quindi circa 13 miliardi di anni. La zona di ripresa del deep field è nella costellazione della Fornace, come indicato nel seguente riquadro:



Queste galassie non erano mai state osservate prima d'ora. Si tratta del nuovo Ultra Deep field, la nuova ripresa profonda eseguita alla fine dell'agosto 2009, che era stata programmata proprio per capire ed intuire come le galassie si fossero accresciute nelle prime fasi di formazione dell'universo. L'immagine è stata ripresa nella stessa regione dell'Hubble Ultra Deep Field che era stato eseguito nel 2004 e che rimane tutt'ora l'immagine più profonda dell'universo nella lunghezza d'onda del visibile. L'appena installata Wide Field Camera 3 (WFC3) di Hubble raccoglie la luce nelle lunghezze del vicino infrarosso e, pertanto, è ancora più capace di osservare a fondo l'universo, poichè la luce delle lunghezze d'onda dell'ultravioletto e del visibile, proveniente da galassie molto distanti, viene "stirata" dall'espansione dell'universo. Ecco un dettaglio dell'immagina a piena risoluzione!

martedì 1 dicembre 2009

Eventi del mese - Dicembre 2009

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Questi i principali eventi astronomici del mese di dicembre 2009.
Luna
In questo mese la Luna completa 5 fasi.
2 dicembre: Luna piena (ore 08e30 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 367.897 km
Dimensione apparente della Luna: 33'15"
9 dicembre: ultimo quarto di Luna (ore 01e12 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 372.283 km
Dimensione apparente della Luna: 32'19"
16 dicembre: Luna nuova (ore 13e01 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 397.185 km
24 dicembre: primo quarto di Luna (ore 18e35 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 391.334 km
Dimensione apparente della Luna: 30'32"
31 dicembre: Luna piena (ore 20e12 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 355.940 km
Dimensione apparente della Luna: 33'49"
Piogge meteoriche
13-14 dicembre: Geminidi
Corpo progenitore: l'asteroide 3200Fetonte, forse un nucleo meteorico "prosciugato".
Date attive: dal 7 al 16 dicembre; frequenza massima: oltre 45 meteore/ora.
Illuminazione lunare: la Luna (calante e con fase all'11%) sorge nella costellazione della Bilancia alle ore 04e44; poco fastidiosa.
Pianeti
Mercurio
è visibile per tutto il mese come stella della sera verso ovest. Il 18 dicembre è alla massima elongazione est, tuttavia trovandosi nella costellazione del Sagittario, costellazione bassa, occorrono orizzonti decisamente liberi per osservare il più piccolo pianeta del Sistema Solare.
Venere è praticamente inosservabile. La separazione angolare dal Sole si riduce dai 10 gradi di inizio mese a meno di 3 gradi di fine mese.
Marte è in grado di sorgere già verso le 21e30 ad inizio mese, con magnitudine negativa tra le costellazioni del Cancro e del Leone. E’ quindi visibile l’intera notte. Per Natale inizia a descrivere l’ampio “cappio” che caratterizza ogni opposizione. Il disco supera appena i 10 secondi d’arco; non molto ma è possibile distinguere alcuni dettagli sulla sua superficie.
Giove è ancora l’astro più vistoso dopo il tramonto con la sua magnitudine -2,2. Tuttavia la sua visibilità è limitata alle prime ore di buio, dal momento che a fine mese tramonta poco dopo le 20e30. Indugia ancora nella coda del Capricorno da cui inizia ad allontanarsi con decisione animato da moto diretto.
Saturno migliora nettamente la sua visibilità, tuttavia per osservarlo occorre aspettare le ultime ore di buio della notte. A fine mese sorge qualche minuto prima della mezzanotte; appena in tempo per brindare al 2010...
Urano è visibile per tutta la prima parte della notte nella costellazione dell’Acquario appena sotto la testa occidentale dei Pesci.
Nettuno si lascia avvicinare da Giove, grazie soprattutto al veloce moto diretto da ovest verso est del gigante del Sistema Solare. Il 21 dicembre i due pianeti si trovano ad appena 31 minuti d’arco.
Altri fenomeni
1 dicembre: Luna e Pleiadi si fanno compagnia per l’intera notte lungo il loro percorso in cielo.
6 dicembre: una Luna calante con fase al 69% sorge e tramonta insieme a Marte che già brilla con magnitudine negativa; nei paraggi anche Regolo e il Presepe.
10 dicembre: una Luna calante con fase al 37% sorge e tramonta insieme a Saturno che brilla con magnitudine 1 nella Vergine.
18 dicembre: una sottilissima falce lunare crescente (fase al 4%) segue ad appena 3 gradi un brillante Mercurio che tramonta a ruota del Sole; con orizzonti liberi, uno spettacolo! (vedere immagine con Starry Night)
21 dicembre: solstizio d’Inverno alle ore 17e47 TU (18e47 tempo locale. Durante questo giorno si ha il dì più breve: il Sole sorge alle ore 07e45 e tramonta alle ore 16e38. Appena 8 ore e 53 minuti di luce.
21 dicembre: congiunzione Luna (fase crescente al 23%) con Giove a sud-ovest; appena mezzo grado ad ovest di Giove è possibile rintracciare telescopicamente Nettuno, il pianeta più lontano del Sistema Solare.
29 dicembre: in piena notte, alle ore 01e30, la Luna passa 1 grado sotto le Pleiadi.
31 dicembre: eclisse parziale di Luna; il nostro satellite (naturalmente con fase al 100%) viene appena “accarezzato” dall’ombra della Terra. Vedere anche: http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2009-Fig08.pdf
La Luna entra nella penombra alle ore 18e17, entra nell’ombra alle 19e52, ne esce alle ore 19e52 ed esce dalla penombra alle 21e28 tempo locale.
31 dicembre: pochi minuti prima di brindare al nuovo anno (ore 23e51 tempo locale), sorge Saturno!
Attività Antares
Venerdì 11 dicembre: Serantares
Liceo Scientifico di Lugo
Galassie attive: ultime scoperte
Videoconferenza live con Luigi Foschini dall’Osservatorio di Brera
(Seguirà locandina)
By Daniela e Angelo